Giorno della Memoria: inaugurato il murale in piazza Iori
Lun, 27 Gennaio 2020Oggi, Giornata della Memoria, il Comune di Cecina ha commemorato le vittime dell’Olocausto con una cerimonia itinerante alla presenza delle autorità militari e civili, delle associazioni cittadine e di una rappresentanza di studenti dell’istituto Parini. La prima tappa è stata in piazza Iori dove già lo scorso anno venne dedicato un murale a Mauro Betti, memoria dei campi di sterminio, che ha dedicato la sua vita a incontrare giovani e portare la sua testimonianza affinché quanto accaduto non si ripeta più. “Porto al collo con onore – ha esordito il sindaco Samuele Lippi – il fazzoletto che il nostro Mauro Betti mi ha donato, quello con il marchio del prigioniero politico. Noi abbiamo voluto raccogliere il suo testimone e portare avanti la sua volontà di tramandare il racconto di quanto successo alle nuove generazioni. Lo facciamo anche con questo muro della memoria, qui in piazza Iori, un muro che simboleggia tutte le divisioni ma anche la battaglia degli uomini per abbatterlo, per aprirvi degli spiragli. E quest’anno, proprio oggi nel giorno in cui si ricorda l’Olocausto, una delle pagine più oscene, vili e infami che la mente umana abbia potuto pensare, inauguriamo un secondo murale su questo muro, che ritrae un anziano di spalle, Mauro Betti appunto, per mano ad una bambina, che rappresenta Liliana Segre, testimone attiva che combatte l’indifferenza e l’odio”. Il murale è stato realizzato dagli studenti del liceo artistico dell’istituto Marco Polo, coordinati dalla professoressa Sabrina Ricci.
“Il Giorno della Memoria – ha sottolineato la presidente dell’Anpi Bassa Val di Cecina Patrizia Cotta Ramusino – ci vede come sempre presenti in nome della democrazia e dell’importanza di difendere le regole che gli Stati democratici si sono dati per garantire il rispetto dei diritti di tutti e la libertà”.
“Oggi con questa cerimonia onoriamo i deportati ed internati militari e civili – ha ricordato la presidente del Consiglio Comunale Sabrina Giannini -. Le privazioni, le vessazioni, i pericoli, i maltrattamenti, la totale e completa sottomissione forzata, sono rimasti pudicamente conservati nella coscienza delle vittime, nei loro diari e memoriali, timorosi dello scetticismo dei tanti che, finita la guerra, volevano buttarsi il passato alle spalle. Le vittime hanno portato e portano quelle vicende tutti i giorni sul proprio corpo, nelle proprie coscienze, hanno imparato a convivere con il ricordo di quell'orrore. Siamo noi che dobbiamo ricordare per avere viva la consapevolezza che ciò che è stato può tornare. La Giornata della Memoria allora ci interroga su un passato che ci appartiene individualmente e come italiani e da cui dobbiamo trarre la necessaria capacità per comprendere le vicende del presente e contrastare i segni dell'intolleranza e dell'indifferenza”. “Perché – ha concluso il sindaco Lippi – non è vero che cose come queste non accadono più. Accadono, e a un passo da noi”.
La commemorazione è quindi proseguita in piazza Nilde Iotti, dove è stata deposta una corona di allora ai piedi della statua che rappresenta il rabbino livornese Elio Toaff, portatore di un messaggio di perdono e riconciliazione.