I sindaci dei 15 Comuni scrivono al Presidente Rossi: protocolli di sicurezza per anticipare la riapertura
Dom, 03 Maggio 2020I sindaci dei 15 comuni dell’Ambito Turistico Costa degli Etruschi chiedono al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, la riapertura già dal 18 maggio di negozi, bar, ristoranti e attività artigianali e sollecitano la definizione con urgenza di precisi protocolli sanitari che permettano agli imprenditori di lavorare in sicurezza e ai fruitori dei loro servizi di farlo senza rischi. “E’ veramente necessario per tutto il settore della ricettività turistica conoscere date e modalità di riapertura, in modo che possano evitare di perdere anche le poche richieste che gli operatori stanno ricevendo.- si legge nella lettera dei sindaci dei comuni di Bibbona, Castagneto Carducci, Cecina, Piombino, Rosignano Marittimo, San Vincenzo, Campiglia Marittima, Casale Marittimo, Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella, Santa Luce, Sassetta, Suvereto - Oggi, infatti, non sanno cosa rispondere, né sulle tempistiche della ripresa del loro lavoro né sul tipo di turista che potranno accogliere. Regionale o nazionale? E per quanto riguarda i flussi internazionali? E con quali regole? Questo implica anche l’impossibilità di definire qualsivoglia campagna di comunicazione o promozione sia da parte delle aziende che da parte degli Ambiti per arrivare fino alle agenzie di promozione regionali.” I sindaci si appellano al Presidente Rossi che, affermano, - ha pienamente coscienza della grave situazione economica in cui già versa tutto il nostro comparto economico, fortemente basato sull'economia del turismo come tutte le aree costiere ma vorremmo condividere con Lei- proseguono-alcune riflessioni, perché nessuno più dei Sindaci può darLe un riscontro diretto dello stato d'animo e delle condizioni di vita dei territori che amministrano. Come ben sa, il bilancio annuale delle nostre imprese è il risultato del lavoro che svolgono in un breve periodo che va dal mese di aprile al mese di settembre. I nostri cittadini e i nostri imprenditori hanno rispettato con il massimo rigore i DPCM e le ordinanze regionali ma adesso percepiamo disperazione, costernazione, incredulità e in alcuni casi persino rabbia. Sentimenti pericolosi che cerchiamo di placare con il dialogo e l'informazione, con tutte le misure che riusciamo a mettere in campo come aiuti economici e supporti psicologici, impegnando risorse economiche dai nostri già esigui bilanci.- Quindi entrando nello specifico chiedono a Enrico Rossi una riflessione sui numeri del contagio- Negli ultimi 20 giorni nella Costa degli Etruschi, formata da Comuni dell’area livornese e dell’area pisana dove risiedono ben 140.000 persone, si sono registrati soltanto 9 casi. E' davvero difficile spiegare a chi non lavora da due mesi ed è disperato, che un territorio con questi indici epidemiologici deve rimanere fermo per un altro mese.- la lettera si conclude con una richiesta- Capiamo bene che non è consentito alle Regioni di regolamentare in autonomia e per questo Le chiediamo di farsi promotore affinché lo Stato consenta alla Toscana insieme ad altri territori, nell’ambito di linee guida e criteri nazionali condivisi, di programmare aperture differenziate, prima di tutto per i residenti, in ragione dei livelli di contagio. Noi crediamo che la Toscana possa definire un progetto che consenta di garantire la salute dei propri cittadini e al contempo di tenere in vita le proprie aziende.”