Commemorazione per il 76° anniversario della liberazione di Cecina
Gio, 02 Luglio 2020Si è tenuta questa mattina la Commemorazione del 76° anniversario della Liberazione di Cecina presso il cartellone “Luoghi della Memoria” sito nel parcheggio di via Montanara con la deposizione di una corona di alloro in ricordo di tutti i caduti.
Tra gli interventi quelli dell’assessora alla Cultura del Comune di Cecina Lucia Valori e di Davide Filippi, autore del libro “La battaglia di Cecina”. Presenti rappresentanti delle Forze armate e delle Forze dell'Ordine, dei vigili del fuoco, delle associazioni combattentistiche tra cui Anpi, l'associazione Toscana 44 e cittadini.
Questo il discorso dell'assessora Valori:
Siamo qui, ancora una volta, non perché ce lo impone un protocollo celebrativo. Un rituale che, in quanto rito fine a se stesso, perde smalto e si opacizza di anno in anno, man mano che ci allontaniamo dall'avvenimento ma perché crediamo che il ricordo collettivo e la riflessione storica che ci viene offerta da certe date sia un modo di salvarci dall'amnesia generale che ci sta cogliendo, facendoci vivere in un eterno presente, privo di storia e quindi anche di prospettive per il futuro. Progettare una società fondata su valori costituzionali, spesso congelati in questi anni, ora è indispensabile perché ce lo impone il momento difficile che abbiamo vissuto e stiamo vivendo. E ogni progetto che non abbia radici nella conoscenza del vissuto, non ha prospettive di realizzazione. Con questa premessa ora ricordiamo e quindi conosciamo quale sia stato il prezzo umano che abbiamo dovuto pagare per conquistare la libertà da un regime dispotico, quello fascista, che ci condusse in guerra, alleati con un altro regime sanguinario come quello nazista.
Questa libertà la dobbiamo ad una pluralità di Stati e di esseri umani che si sono alleati con noi e sacrificati per noi. America, Francia, Inghilterra insieme alle forze della Resistenza partigiana.
Il posto in cui ci troviamo, contrassegnato dalla foto di un carrarmato, ci indica il luogo in cui avvenne lo scontro, diventanto una celebre pagina di storia, tra il Tiger tedesco e lo Sherman del comandante Cox che riuscì a metterlo incredibilmente fuori uso. Di questo vi dirà Davide Filippi che ha scritto un libro sull'argomento.
Io voglio ricordarvi che la nostra Cecina, insieme alla provincia di Livorno, dal 26 giugno al 19 luglio 1944 vide 1300 perdite alleate: 510 soldati Usa della 34° divisione, 800 soldati delle truppe coloniali francesi (marocchini e senegalesi) per la liberazione dell'Elba, 3 brasiliani per la liberazione di Vada.
La 34° divisione era affiancata dal 363° Reggimento e dall'804° battaglione anticarro che persero altri 200 uomini. Oltre 1500 caduti alleati (circa 2000 tedeschi della Wermacht). Vittime civili dal '43 al '44, da Livorno all'Elba circa 1000 più 100 per rastrellamenti. Quindi tra civili e militari quasi 5000 persone.
Non è possibile ricostruire il numero esatto dei feriti ma, secondo i parametri ufficiali, furono più del doppio dei morti. Circa 8000 il totale dei feriti tra combattenti e civili.
Vogliamo aggiungere a questi numeri quello dei nostri militari partiti nel maggio del '40 e non più tornati e poi le vedove e gli orfani.
La nostra zona ha visto una intensità molto alta degli scontri, dovuti alla capacità tattica dei tedeschi e alla ferocia, tipica della bestia ferita che ha caratterizzato tutta la loro ritirata. In ogni nostro paese ci sono state stragi.
La consapevolezza di quante vite umane sono state sacrificate per liberare la nostra città è quella che dobbiamo trasmettere alle giovani generazioni. Noi, per primi non dimentichiamo di essere riconoscenti a chi ci ha dato la possibilità di ricostruire, dalle macerie del fascismo, un avvenire, magari difficile, ma da uomoni e donne liberi.